Di Will Brink
Ci sono pochi integratori in circolazione che continuano a stupirmi e a colpirmi positivamente, e la lattoferrina è uno di questi.
Recentemente ho pubblicato questo post: “20 anni fa (come vola il tempo!) scrissi su Life Extension Magazine dei fantastici effetti antivirali, antimicrobici, anticancerogeni e di supporto al sistema immunitario della lattoferrina, così come in un successivo articolo, in cui aggiungevo ulteriori dati a sostegno della vasta gamma di benefici di questo piccolo peptide contenuto nelle whey…”.
Continuavo citando recenti studi dedicati in maniera specifica alla funzione antivirale della lattoferrina.
Un ampio studio (oltre un milione di persone!), recentemente pubblicato, suggerisce che i livelli di ferro presenti nel sangue giochino un ruolo importante nell’influenzare la durata della vita delle persone, concentrandosi su tre misure chiave dell’invecchiamento: anni vissuti senza malattie (healthspan), durata totale della vita (lifespan) e longevità (longevity), cioè sopravvivenza fino a un’età molto avanzata.
Lo studio ha anche analizzato 10 regioni chiave del genoma umano, note per essere associate con le tre misure chiave citate sopra, così come le serie di geni legati al metabolismo ematico (1).
I risultati sono stati impressionanti.
I ricercatori coinvolti hanno dichiarato: “Siamo davvero entusiasti di queste scoperte, perché indicano chiaramente che alti livelli di ferro nel sangue riducono gli anni di vita trascorsi in salute: mantenere sotto controllo questi livelli, dunque, potrebbe prevenire i danni legati all’età”. E inoltre: “Ipotizziamo che le nostre scoperte sul metabolismo del ferro potrebbero anche iniziare a spiegare perché grandi quantità di
carne rossa, ricca di ferro, nella dieta, siano correlate a patologie legate all’età, come le malattie
cardiovascolari”.
Tuttavia, il commento più interessante, in quanto legato direttamente alla lattoferrina, è
questo:
“Anche se stiamo muovendo ancora i primi passi nell’esplorare questa associazione con il metabolismo del ferro, possiamo già vedere in prospettiva lo sviluppo di farmaci progettati per abbassare i livelli di ferro nel sangue – cosa che potrebbe aggiungere potenzialmente anni in più alle nostre vite”.
La parte in grassetto è dove entra in gioco la lattoferrina: una molecola del genere, di fatto, già esiste… Bisogna sottolineare che il fatto che l’eccesso di ferro si associato all’invecchiamento e alle malattie legate all’invecchiamento non è una novità, ma osservare come ciò abbia un impatto sui meccanismi del genoma lo è, e questo studio connette alcuni punti molto importanti riguardo alle motivazioni.
La lattoferrina modula lo stato del ferro, piuttosto che, semplicemente, legare o aggiungere irreversibilmente del ferro.
Bisogna anche sottolineare che, se un eccesso di ferro è negativo, il sistema immunitario ne ha comunque bisogno per attaccare i patogeni, e la lattoferrina è in grado di cedere il ferro durante questo processo.
Come per moltissimi altri aspetti, la questione non è tanto il troppo/troppo poco di per sé, quanto in quali tessuti, a che livelli, quando e dove ce ne sia bisogno.
Diversi studi confermano che la lattoferrina è di beneficio sia in caso di eccesso di ferro sia in
caso di carenza (anemia), e potrebbe essere “proprio quello che ci vuole” per tenere sotto controllo quell’eccesso di ferro che secondo lo studio conduce a invecchiamento accelerato e morte.
Si tratta ovviamente soltanto di un’ipotesi da parte mia, ma ho avuto più spesso ragione che torto, quando ho avanzato ipotesi, nell’ultima trentina d’anni, e la lattoferrina vanta dati più che sufficienti, a mio avviso, da giustificarne l’utilizzo, per le ragioni esposte negli articoli citati sopra.
Naturalmente, c’è bisogno di ulteriori ricerche, ma il grosso dei dati continua a suggerire che la lattoferrina detenga un’ampia gamma di benefici per la salute, la prevenzione delle malattie e la longevità.
LO STUDIO
UNA SCANSIONE GENOMICA A PIÙ VARIABILI COINVOLGE NUOVI LOCI E IL METABOLISMO EMATICO NELL’INVECCHIAMENTO UMANO.
(1) Multivariate genomic scan implicates novel loci and haem metabolism in human ageing. Nat Commun 11, 3570 (2020).
Abstract
I fenotipi relativi all’invecchiamento, come gli anni vissuti in buona salute (healthspan), gli anni totali vissuti (lifespan) e la sopravvivenza fino a un’età eccezionalmente avanzata (longevity), sono di interesse generale, ma richiedono un campione di dimensioni incredibilmente ampie per essere studiati geneticamente.
In questo studio, proponiamo di combinare in un unico framework a più variabili diverse misure statistiche di riepilogo per gli studi di associazione a livello di genoma, relative in particolare a healthspan, lifespan genitoriale e longevity, in modo da incrementarne il valore statistico.
Sono stati così identificati 10 loci genomici che influenzano tutti e tre i fenotipi, di cui 5 (vicino FOXO3, SLC4A7, LINC02513, ZW10, e FGD6) non erano stati mai riconosciuti come significativi a livello di genoma.
La maggior parte di questi 10 loci è associata con malattie cardiovascolari e alcuni influenzano l’espressione di geni noti per modificare la loro attività con l’età.
In totale, sono stati coinvolti 78 geni, che sono risultati arricchiti di pathway di invecchiamento, precedentemente evidenziati in organismi modello, come la risposta al danneggiamento del DNA, all’apoptosi e all’omeostasi.
Infine, si è identificato un pathway che merita ulteriori studi: il metabolismo ematico.
Per chi abbia voglia di approfondire ulteriormente l’argomento, segnalo i seguenti articoli, riguardanti in maniera specifica la lattoferrina e l’omeostasi del ferro:
• Lactoferrin: A Natural Glycoprotein Involved in Iron and Inflammatory Homeostasis. Int J M. 2017 Sep; 18(9): 1985.
• Lactoferrin in Aseptic and Septic Inflammation. Molecules. 2019 Apr 3;24(7):1323.
• Lactoferrin Efficiently Counteracts the Inflammation-Induced Changes of the Iron Homeostasis System in Macrophages. Front Immunol. 2017 Jun 15;8:705.
• The Biology of Lactoferrin, an Iron-Binding Protein That Can Help Defend Against Viruses and Bacteria. Front. Immunol., 28 May 2020
L’autore:
Will Brink è l’autore di Brinkzone Blog. Will ha oltre 30 anni di esperienza come autore stimato, giornalista e consulente, nell’industria degli integratori, del fitness, del bodybuilding e della perdita di peso, ed è stato largamente pubblicato. Si è laureato ad Harvard concentrandosi in particolare sulle scienze naturali, ed è consulente per grandi aziende di integratori, latticini e case farmaceutiche. I suoi articoli, spesso rivoluzionari, possono essere letti in riviste come Lets Live, Muscle Media 2000, MuscleMag International,
The Life Extension Magazine, Muscle n Fitness, Inside Karate, Exercise For Men Only, Body International, Power, Oxygen, Penthouse, Women’s World and The Townsend Letter For Doctors. È stato anche pubblicato in prestigiose riviste specializzate. È autore dei popolari e-book “Bodybuilding Revealed” e “Fat Loss Revealed”, entrambi corredati dell’accesso a un forum privato. Potete anche acquistare altri libri di Will su Amazon, Apple iBook, e Barnes and Noble.
Will Brink lo trovi su: www.brinkzone.com
Articolo tratto da Excellent Style n.11 – Aprile 2021. © di Excellent Style. Tutti i diritti riservati.
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