In questo articolo vi parlo del sovraffaticamento e sovrallenamento, detto in termini moderni: Over-reaching e Over-training!
Di Simone Serrecchia
Molti giovani atleti trascurano questo importante aspetto.
Mettere su muscoli è un processo che richiede 4 fasi: Lavoro, recupero, nutrizione adeguata e condizione mentale serena.
Si parla troppo spesso della prima, quasi mai delle altre 3, ma è sbagliato.
Nell’esercizio fisico i risultati dipendono largamente dal mantenimento di un bilancio ottimale tra allenamento e recupero.
Ogni volta che ti alleni, danneggi il tessuto muscolare, e il riposo serve a riparare i danni e rinforzare i tessuti, cosa che deve avvenire prima di mettere di nuovo sotto pressione il fisico.
Il fenomeno dell’over-training viene descritto come fatica cronica, crollo fisico, stanchezza, con possibilità di recupero molto limitata, ma è quasi sempre caratterizzato da uno sbilanciamento tra l’attività dell’allenamento/competizione e recupero fisico.
Dopo un allenamento molto intenso o una competizione (mi riferisco a tutte le categorie di sport e non solo pesistica) esempio: 5/6 ore di trekking, sci, 5/6 ore di canoa, surf, ciclismo, ultramaraton che superano i 100/150 km, kite, S.u.p.-padding endurance, oppure nuoto a lunghe distanze, ecc.
Gli effetti dell’over-training possono essere vari: tensione, abbassamento del glicogeno muscolare, variazione dell’umore, aumento del battito cardiaco, variato rapporto nella emoconcentrazione del testosterone e del cortisolo. In alcuni casi si manifesta con febbre alta.
L’over-reaching, (sovraffaticamento) rappresenta una sorta di sovrallenamento a breve termine. Si evidenzia dopo un esercizio fisico acuto a lungo termine. In esso si verifica un abbassamento dei livelli di ATP, dovuto ad un insufficiente recupero metabolico.
Molti non sanno che nel sovrallenamento viene coinvolto il sistema nervoso autonomo, dove vengono definite e descritte due forme (simpatica e parasimpatica).
Entrambe svolgono un ruolo di primo piano nella regolazione dell’ambiente interno: la sezione simpatica controlla le reazioni di lotta e fuga, mentre quella parasimpatica è responsabile del riposo e dell’assimilazione.
Nelle situazioni di emergenza l’organismo si trova a dover fare fronte a variazioni improvvise dell’ambiente esterno o interno, combattimento, competizione atletica, intense variazioni della temperatura.
Una delle conseguenze dell’over-training è l’abbassamento delle difese immunitarie e quindi l’insorgenza di infezioni a carico delle vie aeree superiori, asma indotta dall’esercizio intenso.
PREVENZIONE
La prevenzione e l’intelligenza rimane il migliore trattamento del sovrallenamento.
Dato che la tolleranza all’esercizio dipende da risposte variate da parte del sistema nervoso autonomo ed immunitario, ogni ATLETA deve essere MONITORATO con un carico di allenamento che dipende dalle sue caratteristiche metaboliche.
ATTENZIONE: Alimentazione ed integrazione influiscono al 75% su performance, prevenzione infortuni e stato mentale perfetto!
Primo consiglio: Diario di allenamento, volume intensità di allenamento, equilibrio tra allenamento e riposo.
Controllare i cambiamenti psicologici e di performance nell’atleta.
Il regime alimentare, e l’assunzione di integratori a base di carboidrati, proteine, sali e vitamine è di fondamentale importanza per la riduzione dello stress fisico mentale.
Solo cosi potrete avere un ottima risposta di performance senza andare incontro ad imprevisti.
Grazie per l’attenzione.
Auguro a tutti un buon allenamento!
Simone Serrecchia è Docente fitness, personal trainer e consulente di nutrizione.
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